Intervista allo scrittore Cristiano Longoni

Cristiano Longoni è nato a Milano nel 1973, vive e lavora principalmente a Novara. Psicologo, psicoterapeuta e psicologo dello sport, ha ideato il Paradigma Inusuale, una metodologia di pensiero applicata in ambito clinico, sanitario e sportivo. Inoltre, è stato uno dei primi a occuparsi di Psicologia delle cure palliative e a essere riconosciuto come psicologo dello sport da squadre di calcio e volley di Serie A. È cofondatore del Centro Studi Temenos, dove lavora come libero professionista. È autore di Il Patibolo del Buonsenso (1998).

Ma ora conosciamolo meglio tramite questa breve intervista.
Riporto di seguito le sue risposte senza modifiche, tagli o aggiunte da me apportate.

Per iniziare, c’è qualcosa di te, del tuo carattere, delle tue passioni che ti piacerebbe condividere con noi?

Ciao Debbie, anzitutto grazie.

Grazie delle belle parole che hai speso per il mio “Scrivi di Noi”.

E’ necessario per chi inizia questa strada trovare qualcuno che possa garantire che hai davvero qualcosa da dire.

Cosa dire di me?

Faccio uno dei mestieri più antichi del mondo, la prostituta mercuriale, come definiva James Hillmann la figura dello psicoterapeuta.

Faccio lo psicoterapeuta che oltre ad essere il mio mestiere è una delle mie passioni.

Amo le persone o meglio amo le loro cadute e la loro straordinaria capacità di rialzarsi e percorrere vie differenti.

Ogni volta è un territorio nuovo, sconosciuto, da percorrere insieme all’Altro da te, dove ti capita di incontrare paesaggi meravigliosi spesso oscurati dalla rabbia o dalla paura.

Per il resto canto insieme ad un gruppo di amici straordinari e scrivo… continuo a scrivere.

E’ il mio ansiolitico, la mia marjuana. Il mio personale senso di giustificazione con il mondo.

⁃ Esistono uno o più libri o scrittori che hanno avuto una grande influenza nella tua vita?

Sono stati tanti, troppi per ricordarli tutti.

Partirò dall’ultimo, Marco Missiroli a cui, con mio grande onore, sono stato accostato.

Il suo “Atti osceni in luogo privato” è a mio dire, un capolavoro.

Poi tornando molto indietro, Charles Bukowski e il suo stile così diretto e crudo.

Hermann Hesse e la sua capacità di dipingere personaggi che rimarranno per sempre.

Affettivamente parlando Carlos Castaneda, la mia lettura adolescenziale insieme a Richard Bach e la sua espressione di meraviglia per la Libertà.

Infine, la mia passione di questi anni, Lorenzo Licalzi, ironico, caustico e straordinariamente “genovese”.

Ancora tanti altri, ma sarebbe troppo lungo.

⁃ Per quanto riguarda la lettura quali generi preferisci leggere?

Leggo di tutto, dalla narrativa alla saggistica.

Posso dirti ciò che non mi prende particolarmente: thriller e romanzi rosa.

Pur riconoscendo la genialità e le capacità di Stephen King, non riesco ad appassionarmi.

⁃ Quando e come è nata la tua passione per la scrittura?

Scrivere è ciò che faccio da sempre.

Prima poesie perché mi permettevano uno sfogo più immediato, diretto.

Ho pubblicato anche un libro, molti anni fa, con la prefazione di Francesco Guccini ( un giorno ti racconterò com’è andata): “ Il Patibolo del Buonsenso”.

⁃ Com’è nata l’idea del tuo libro? Parlaci un po’ della nascita della tua pubblicazione.

“Scrivi di Noi” è la chiusura di un cerchio che parte diversi anni fa.

Nasce dalla necessità di dare un senso compiuto a diverse cose scritte e poi abbandonate e riscritte. La traccia narrativa ha, come senso principale, quello di trasportare una modalità di pensiero costruita in diversi anni di esperienze; un pensiero che definisco “inusuale” e che cerca di riportare al centro della vita e della serenità delle persone, il valore del Legame affettivo, della relazione come unica dimensione in grado di agevolare la modificazione del singolo individuo. In altre parole, come scritto sulla quarta di copertina: “Cambiamo sempre per e attraverso l’altro, mai per noi”, dove per altro si intende una persona, una passione, una dimensione altra da noi.

⁃ Hai trovato difficoltà durante la scrittura o dopo? Se si quali e in caso contrario, cosa ti stimolava a proseguire nella scrittura?

La difficoltà che ho incontrato nel “mettere insieme” un romanzo è stata quella di scrivere ancora in modo diretto, quasi compulsivo e spesso, immediatamente, cestino ciò che ho scritto perché non sempre corrisponde a ciò che ho in animo di dire.

Ho continuato e continuo a scrivere, senza una vera e propria scaletta, ciò che è cambiato nel tempo, è che gli scritti hanno cominciato a prendere una direzione univoca, sincronica e questo mi ha permesso, in quattro anni di finire “Scrivi di Noi”.

Ora sto scrivendo un’altra storia di Al, perché in molti mi hanno chiesto di non farlo morire, ma la contrario di rappresentarlo ancora di più.

⁃ Il tuo personaggio è ispirato a te e a fatti realmente accaduti o il libro è un miscuglio di realtà e fantasia?

Al è una parte di me, che mi accompagna da molti anni.

I personaggi narrati sono tutti esistenti e ognuno di loro, mi ha realmente permesso di modificarmi poi, naturalmente si tratta di romanzo, non di autobiografia, quindi c’è tutta una parte raccontata che è frutto di fantasia.

⁃ Nel tuo libro c’è molta ironia che aiuta a rendere piacevole la lettura equilibrando il testo tra passaggi molto profondi e riflessivi ad altri molto leggeri e simpatici. Questa caratteristica fa parte anche del tuo carattere?

Anzitutto ti ringrazio molto perché hai dato molta evidenza a questa caratteristica del libro.

Era ciò che volevo, riuscire a far pensare senza necessariamente essere pesante o troppo difficile.

L’ironia e l’autoironia sono, a mio modo di vedere, la radice su cui si sviluppa l’albero del pensiero collettivo.

In altri termini non si può davvero riuscire a dare la giusta importanza all’Altro da noi, se non siamo in grado di prenderci poco sul serio e di diminuire la nostra importanza personale.

Siamo davvero parte di una società che sta rischiando una brutta deriva legata all’idea che ognuno conservi in sé la verità assoluta sui fatti della vita, in cui l’esaltazione della propria opinione diviene quindi esaltazione della propria importanza personale.

Mi piace molto quindi essere ironico e autoironico, lo considero un antidoto all’imbecillità.

⁃ Cosa vorresti che fosse apprezzato e “rimanesse” a chi legge la tua storia?

Vorrei che fosse una storia in cui ci si possa un pochino immedesimare.

Ho scritto “Scrivi di Noi” per chi è in ricerca, per chi non si basta, per chi si sente sempre un po’ differente in un mondo di uguali.

Ecco se riuscissi a far sentire qualcuno un po’ meno solo nella propria estraneità, ne sarei felicissimo.

⁃ Scrivere e pubblicare il tuo libro ti ha aiutato in qualche modo? Se si come?

Mi ha aiutato moltissimo. Come dicevo è stata la chiusura di una parte della mia vita e l’inizio di un’altra, a prescindere dai risultati che otterrà.

Un dei miei sogni era riuscire a scrivere un romanzo che almeno per me, avesse un senso compiuto e unico.

L’ho fatto e ora devo solo continuare sulla strada.

⁃ Hai altri progetti in vista? Magari un altro libro?

Progetti sempre tantissimi.

Non riesco a vivere senza progetti.

Alcuni prendono vita, altri si spengono, ma la spinta a ricrearsi continuamente attraverso dei progetti è parte di me, è ciò che mi tiene vivo.

Uno di questi è scrivere un’altra avventura di Al e scoprire passo dopo passo dove mi porterà.

E’ lui a decidere! In non faccio altro che pigiare tasti.

⁃ Ci sono dei consigli che vorresti dare ad aspiranti scrittori/scrittrici?

Il consiglio personale è di non buttarsi nella prima proposta editoriale che arriva, di prendersi tempo senza pensare che possa essere l’unica occasione.

⁃ C’è altro che vorresti dirci o di cui vorresti parlarci?

Infine, voglio ringraziarti.

Questo mondo non lo conoscevo e ho dovuto imparare, da anziano quarantanovenne, il rapporto con tutto il mondo dell’editoria su social.

Mi sono impegnato, ho guardato, letto e visto tantissime pagine, ma la modalità in generale che usi per trattare gli sforzi letterari di altri e la splendida recensione che mi hai riservato mi ha davvero stupito.

Quindi ti ringrazio a nome mio e a nome di chi prova a percorrere questo strano sentiero.

Un abbraccio

Per l’acquisto del libro di questo autore, o per maggiori informazioni, potete trovare tutto quanto sui principali store del web e, nel mio articolo di qualche giorno fa, potete trovare trama e recensione.

Buona lettura!

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