
“Mai giudicare un libro dalla copertina” quindi conosciamo meglio Pasquale Bacco tramite questa mia breve intervista.
Riporto di seguito le sue risposte senza modifiche, tagli o aggiunte da me apportate.

⁃ Per iniziare, c’è qualcosa di Lei, del suo carattere, delle sue ideologie che Le piacerebbe condividere con noi?
Mi piacerebbe sottolineare un aspetto che molti, giudicandomi hanno dimenticato e cioè che sono un medico e da medico devo sempre cercare di essere obiettivo. Un medico non può far parte di uno schieramento o di un altro per definizione, ma sono gli eventi e le obiettività che devono determinare le sue scelte ed affermazioni.
⁃ Quando e come è nata l’idea del suo libro?
Ho voluto raccontare tutto ciò che dall’esterno non si è visto. E da questo punto di vista, il libro raccontando aspetti molto bizzarri, risulta anche divertente.
⁃ Com’era e com’è ora il rapporto tra Lei e Edoardo Polacco?
E’ sempre stato un rapporto di stima e rispetto, al di là delle possibili appartenenze e convinzioni. Questo ci ha permesso di dialogare in maniera schietta ed anche feroce ma sempre civilmente.
⁃ Ha trovato qualche genere di difficoltà o ostacoli durante le fasi di pubblicazione?
Il libro è nato nel momento più tormentato, durante il mio cambio di posizione sul vaccino, quindi ci sono stati dei momenti di grande indecisione da entrambe le parti. Ma alla fine ha vinto la voglia di pubblicare un libro che fondamentalmente parla molto di sentimenti ed emozioni.
⁃ Dopo il suo “cambio idea”, ha ritrovato qualche sostenitore no-vax (conosciuto durante i suoi comizi o apparizioni pubbliche) con cui è riuscito a mantenere un buon rapporto nonostante le divergenze di pensiero?
Sembrerà strano, ma la maggior parte dei vecchi compagni di viaggio hanno rispettato la mia scelta pur non condividendola. E’ chiaro che chi sbraita ed offende sui social fa molto rumore, quindi si è avuta l’impressione di una condanna comune, ma fortunatamente non è stato cosi. Anzi anche una parte di chi inizialmente mi ha attaccato oggi si pone degli interrogativi e per me questo è un grande successo.

⁃ Il suo è un libro che parla di vaccini e mette a confronto due differenti modi di pensare sull’argomento, spingendo il lettore alla riflessione autonoma e cercando di allontanarlo dalle influenze “esterne”; quanto, secondo Lei, siamo “soggiogati” dai media (telegiornali, riviste, quotidiani ecc.) al giorno d’oggi?
Ancora moltissimo e lo si è capito proprio durante questa emergenza. L’errore di informazione iniziale, oggi da tutti riconosciuto, e la presenza di virostar onnipresenti e spesso in contrasto tra di loro è stato infatti uno dei motivi fondamentali della spaccatura sociale che si è creata. I messaggi di terrore ed anche estorsivi rilasciati dal mainstream hanno condizionato il mondo negli ultimi due anni.
⁃ Riguardo alla domanda precedente, quanto, secondo Lei, i social (Facebook, Instagram, Tik Tok ecc.) stanno plagiando il “libero pensiero”, confondendo con fake news e causando allarmismi e tensioni evitabili?
Essendo un mondo nuovo soprattutto per le persone più adulte può essere fatto l’errore di accettare passivamente tutte le informazioni senza porsi in maniera critica. Questo è un aspetto critico comune delle nuove metodologie in qualsiasi campo, che anche qui sarà superato con il tempo. Ma i social sono una elemento democratico di espressione di cui non possiamo più fare a meno.
⁃ Durante questi anni di pandemia, ho percepito tanta rabbia e aggressività da parte del popolo italiano, secondo Lei, lockdown e vaccini sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso?
Nel mondo cosidetto novax si sono uniti ed hanno trovato forza tante forme di protesta che prima disperse non avevano voce e visibilità. Ma questa mescolanza di estremismi ed anche di follie è stato un fatto negativo che ha portato al fallimento di una protesta che nasceva da interrogativi corretti.
⁃ Cosa vorresti che “rimanesse” a chi legge il suo libro?
Che non c’è mai una sola verità e che anche persone molto distanti tra di loro possono serenamente dialogare e trovare dei punti di convergenza comune.
⁃ Scrivere e vedere pubblicato il suo libro, è stato per Lei una rivincita personale?
E’ stato un modo per spiegare e raccontare tanti aspetti ed accadimenti alla base delle mie scelte.
Dall’esterno tante cose non si percepiscono e neanche immaginano.
⁃ Hai in previsione altri progetti di questo genere? Magari un altro libro?
Mi piacerebbe scrivere un libro che spieghi la medicina in maniera tale che possa essere compresa meglio. Fortunatamente ci sono delle case editrici interessate.
⁃ Ci sono dei consigli che vorresti dare a chi ha letto o leggerá il suo libro?
Di leggerlo senza preconcetti. E’ un libro profondo e divertente.
⁃ C’è altro che vorresti dirci o di cui vorresti parlarci?
Che siamo tutti uguali e che vi voglio bene tutti.
Per l’acquisto del libro di questo autore, o per maggiori informazioni, potete trovare tutto quanto sui principali store del web e, nel mio articolo di qualche giorno fa, potete trovare varie informazioni e la recensione.
Buona lettura!
