Anthony incarbone nato il 06-05-1994 a San Cataldo, vive a Treviglio in provincia di Bergamo.
“Lavoro come cuoco da diversi anni e ho studiato come tale all’Istituto alberghiero di San Pellegrino terme.”
“Amo leggere svariati generi di libri che spaziano dagli storici ai fantasy.
Ho provato a cimentarmi in un romanzo che racconta un po’ di me e un po’ di quei ragazzi che nonostante stiano sempre in silenzio riescono a sovrastare chi parla.”

Ma ora conosciamolo meglio tramite questa breve intervista.
Riporto di seguito le sue risposte senza modifiche, tagli o aggiunte da me apportate.
⁃ Per iniziare, c’è qualcosa di te, del tuo carattere, delle tue passioni che ti piacerebbe condividere con noi?
La mia passione primaria è sempre stata la cucina, ho iniziato a 14 anni questo magnifico cammino che tutt’oggi non ho ancora tradito. La seconda è la scrittura, un fiume di parole sui fogli bianchi aiuta a svuotare la mente dagli eccessi, questo è ciò che faccio, mi aiuta a tirare fuori emozioni che verbalmente non riesco ad esprimere.
⁃ Esistono uno o più libri o scrittori che hanno avuto una grande influenza nella tua vita?
Ho un paio di scrittrici che hanno influito positivamente su di me: Moony Witcher e Licia Troisi.
Forse grazie a loro ho iniziato ad amare la lettura, rifugiandomi nei mondi che avevano costruito nei loro libri sono riuscito a catapultarmi fuori da una realtà che alle volte era troppo pesante per un adolescente.
Poi non meno importante: Cristopher Paolini che oltre ad aver scritto una saga stupenda mi ha dato modo di non arrendermi nella scrittura, non importa quanto si è giovani ma la tenacia.
⁃ Per quanto riguarda la lettura quali generi preferisci leggere?
Amo i fantasy, ne ho letti svariati. Poi, dopo l’adolescenza ho iniziato ad amare molto gli storici, soprattutto quelli di Valerio Massimo Manfredi tra cui il mio preferito, l’ultima legione ed i gialli di Dan Brown, piano piano però sto ampliando i miei orizzonti.
⁃ Quando e come è nata la tua passione per la scrittura?
Dai miei 18 anni, ho capito che scrivere mi aiutava a non avere attacchi di panico. Avevo troppe cose per la testa e metterle su un foglio mi dava modo di sfogarmi “su carta”.
⁃ Com’è nata l’idea del tuo libro? Parlaci un po’ della nascita della tua pubblicazione.
Ho iniziato a scriverlo dai 19 anni, quando ho cominciato ho ripercorso parte della mia vita, poi romanzata un po’ il distacco emotivo materno e l’abbandono di mio padre che invece sono stati reali. Avevo scritto i primi capitoli ma poi lo rimisi nel cassetto.
Un anno fa scoprii che la mia autrice preferita, Moony Witcher o almeno la sia casa editrice (sesta luna) scriveva schede di valutazione sui libri, nonostante il mio fosse incompleto volli fare una prova.
Ebbi una fortuita fortuna, mi rispose lei in quanto la segretaria era in maternità. Rimase colpita dalla mia scrittura, mi incitó a non arrendermi e iniziai a collaborare con lei per la stesura del romanzo, così come per il secondo che sto scrivendo.
Dopodiché ebbi varie proposte da case editrici, non da quelle che però desideravo ardentemente ma alla fine mi colpì la porto seguro editore per varie motivazioni:
La prima era il non essere una casa editrice a pagamento, il secondo la familiarità con gli autori, gli altri editori che avrebbero voluto pubblicarmi erano troppo asettici, vuoti. Con loro mi sono sentito a casa.
⁃ La tua è una storia vera, cosa hai provato durante la scrittura e quanto c’è di vero tra le pagine del tuo libro?
La mia è una storia tristemente vera in alcuni punti.
Come scritto in precedenza l’abbandono ed il distacco emotivo sono stati presenti nella mia vita, come delle botte paterne subite auspicate sotto altra forma nel libro.
Il sentimento durante la stesura è stato di liberazione, ogni pagina era un lucchetto che mano a mano chiudevo e buttavo in acqua per non farlo tornare più a galla, Aaron è in un certo senso il mio eroe, io sono cresciuto con lui e lui con me, ci siamo in qualche modo spalleggiati. Lo psicologo è rappresentato dalle varie persone che negli anni ho considerato un po’ maestri di vita, chi in un modo chi in un altro mi ha dato modo di non perdere la strada.
⁃ Hai trovato difficoltà durante la scrittura o dopo? Se si quali e in caso contrario, cosa ti stimolava a proseguire nella scrittura?
No, scrivere è stato semplice, quando sai di cosa scrivi è difficile bloccarti, sono stato stimolato dalla voglia di chiudere con il mio passato per non precludermi il futuro.
⁃ Quanto tempo hai impiegato per scrivere l’intera storia?
All’incirca un anno.
⁃ Cosa vorresti far arrivare a chi legge il tuo romanzo? E su cosa vorresti far riflettere?
I messaggi principali sono tre: farsi aiutare non è da deboli, la vera forza è ammettere quando si capisce di aver bisogno di aiuto.
Il secondo invece: quando la vita ci da delle carte mediocri, non accontentiamoci, con la volontà arriviamo dove vogliamo.
Il terzo ed ultimo: quando mettete a nudo la vostra anima non preoccupatevi delle malelingue ma siate felici della forza che avete dimostrato.
⁃ Vedere pubblicato il proprio libro, che sensazione si prova?
È in emozione indescrivibile, tutta l’ansia accumulata nella stesura sparisce in un attimo.
⁃ Hai altri progetti in vista? Magari un altro libro?
Si il secondo libro è già in fase di stesura e racconterà l’ultima grande avventura di Aaron.
⁃ Ci sono dei consigli che vorresti dare ad aspiranti scrittori/scrittrici?
Scrivete solo di ciò che sapete e avrete successo magari non in termine di vendite ma sicuramente di credibilità.
⁃ C’è altro che vorresti aggiungere o di cui vorresti parlarci?
No, credo di essermi già dilungato abbastanza😂.
Per l’acquisto del libro di questo autore, o per maggiori informazioni, potete trovare tutto quanto sui principali store del web e, nel mio articolo di qualche giorno fa, potete trovare trama e recensione.
Buona lettura!