Intervista alla scrittrice Marta Preto

“Sono nata ad Arzignano il 31 ottobre del 1985, e vivo da sempre a Valdagno, in provincia di Vicenza. Studio chimica industriale all’ITIS Marzotto e mi laurea poi in ingegneria gestionale nel 2009.

Nonostante gli studi prettamente tecnici, quattro anni fa rimango profondamente colpita dal potere che la scrittura ha su di me: inizialmente uno strumento di terapia, diventerà col tempo anche una grande passione; decido così di provare a migliorare la mia tecnica, partecipando ad alcuni corsi di scrittura autobiografica, tra cui uno alla scuola Holden di Torino.”

“Un tocco delicato” è il suo primo libro.

Ma ora conosciamolo meglio tramite questa breve intervista.
Riporto di seguito le sue risposte senza modifiche, tagli o aggiunte da me apportate.

⁃ Per iniziare, c’è qualcosa di te, del tuo carattere, delle tue passioni che ti piacerebbe condividere con noi?

Ciao a tutti, sono Marta, ragazza sensibile e altruista. Fin da piccola vado d’accordo con la matematica e le materie scientifiche, per questo non avrei mai pensato che la scrittura potesse entrare così prepotentemente nella mia vita.

E invece la vita sa stupire…

⁃ Esistono uno o più libri o scrittori che hanno avuto una grande influenza nella tua vita?

La scrittrice che ha influenzato in modo molto positivo la mia scrittura è Alessia Gazzola, con il suo libro “Un thé a Chaverton house”.

Dai dialoghi molto presenti in questo libro, ho preso un grande spunto.

⁃ Per quanto riguarda la lettura quali generi preferisci leggere? E c’è un libro che ha lasciato il segno nella tua vita?

Mi piacciono molto i racconti autobiografici, dove trovo esperienze toccanti. Ne nomino tre: Due Soli di Anna Santangelo, La mia vita dentro il D.A.P. di Elisabetta Guidotti e Diario di una psicologa di Annalisa Pellegrino.

⁃ Quando e come ti sei avvicinata alla scrittura?

La scrittura è entrata nella mia vita solo 4 anni fa, dopo il mio primo attacco di panico.

Inizio un percorso di psicoterapia molto emozionante, nel quale la mia psicologa vede la mia difficoltà a raccontare a voce quello che sento. Cosi mi propone di iniziare a scrivere e se all’inizio sono molto titubante, diventerà poi per me una grande forma di terapia.

Scoprirò poi con il tempo che la scrittura è una grande passione, tanto da arrivare a pensare a scrivere un libro sulla mia esperienza di rinascita dopo gli attacchi di panico.

Mi iscriverò quindi ad un corso di scrittura autobiografica alla scuola Holden e sarò poi seguita successivamente da un writer coach.

⁃ L’idea e la tematica del tuo libro sono molto importanti, parlaci un po’ della nascita della tua pubblicazione.

Raccontare di attacchi di panico e di salute mentale non è semplice, la strada è ancora lunga per arrivare a parlarne sempre più apertamente.

Ma ho sempre creduto in questo mio progetto, fin dalle prime parole che ho buttato giù.

Non c’è stato nemmeno un momento in cui io abbia pensato di tenerlo solo per me, anzi non ho visto l’ora che venisse pubblicato.

Poi c’è una cosa molto importante che si aggiunge, ed è che coperte tutte le mie spese il ricavato sarà devoluto in beneficenza.

⁃ Quanto la scrittura ti ha aiutata?

La scrittura per me è stata una grande terapia. Un aiuto per la mia difficoltà a parlare, per la mia timidezza. C’è un episodio che racconto sul libro, successo quando avevo 10/11 anni, dove un conoscente adulto mi disse che avevo una brutta voce.

Per me quell’episodio fu un trauma e non lo raccontai a nessuno, ma scriverlo per la prima volta mi aiutò tantissimo ad allegerire il peso che mi portavo dentro da molti anni.

In quattro anni ho scritto 6 diari, quindi credo che veramente la mia psicoterapeuta quel giorno quando mi disse di scrivere, mi ha fatto un dono bellissimo.

⁃ Cosa vorresti far arrivare, capire o trasmettere a chi legge il tuo libro?

Vorrei che questo libro fosse un aiuto, direi un “sentirsi meno soli”, per le persone che stanno attraversando un periodo psicologicamente difficile.

⁃ Hai trovato difficoltà durante la scrittura o nella fase di pubblicazione?

Nessuna difficoltà, a parte qualche rara volta all’inizio, dove le cose da dire erano tante ma bisognava comunque dare un filo logico a tutto il libro e quindi fare anche qualche scelta “dolorosa”.

Ma gli appunti rimangono, per un futuro libro.

⁃ Cosa si prova a vedere pubblicato il proprio libro?

Quando ho preso per la prima volta in mano il libro e ho letto il mio nome, mi sono commossa; ho capito che nonostante quel periodo difficile, di strada ne ho fatta tanta.

E sono orgogliosa del risultato raggiunto.

⁃ Hai altri progetti in vista? Magari un altro libro?

Progetti ce ne sono tanti. Vorrei riuscire a far conoscere questo libro nelle scuole perché alcuni adolescenti sono rimasti particolarmente colpiti e si sono senfiti meno soli.

Inizierò poi il 18 ottobre un piccolo progettino di dirette su instagram (nel mio profilo le_parole_di_marta) con psicoterapeute/i, persone che frequentano la facoltà di psicologia e persone che hanno avuto esperienze di psicoteraia come me.

C’è in cantiere un secondo libro, ma ci vorrà un po’ di tempo, ho bisogno di ricaricarmi.

⁃ Ci sono dei consigli che vorresti dare ad aspiranti scrittori/scrittrici?

L’unico consiglio è di non abbattersi mai e credere nelle proprie qualità.

La vita sa sorprenderti.

⁃ C’è altro che vorresti aggiungere o di cui vorresti parlarci?

Spero veramente che questo libro, possa toccare l’anima di più persone possibili.

Come dicevo precedentemente, coperte le mie spese di pubblicazione, il ricavato verrà devoluto in beneficenza.

Per l’acquisto del libro di questo autore, o per maggiori informazioni, potete trovare tutto quanto sui principali store del web e, nel mio articolo di qualche giorno fa, potete trovare trama e recensione.

Buona lettura!

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