Marina Manco, classe ’77, nata e cresciuta a Napoli. In seguito alla laurea umanistica e al master in Gestione delle Risorse Umane presso la Luisa Guido Carli di Roma si è trasferita prima a Milano e poi a Firenze per lavoro, città nella quale risiede stabilmente con il compagno e i suoi tre figli.
La passione per la storia, i libri e i viaggi hanno reso la lettura e la scrittura veicolo istantaneo per partire continuamente, visitando tempi, luoghi e emozioni. L’infanzia e l’adolescenza vissute in una Napoli ricca di folklore e poesia hanno ispirato questo libro d’esordio.

Ma ora conosciamolo meglio tramite questa breve intervista.
Riporto di seguito le sue risposte senza modifiche, tagli o aggiunte da me apportate.
⁃ Per iniziare, c’è qualcosa di te, del tuo carattere, delle tue passioni che ti piacerebbe condividere con noi?
Le mie passioni sono comuni a quelle di molte persone. Sono estremamente curiosa, mi piace viaggiare, esplorare luoghi sconosciuti, usanze e tradizioni locali, assaggiare cibi nuovi. Amo immensamente leggere e ovviamente scrivere è la mia passione.
Mi sono spesso sentita definire solare, positiva forse perché mi piace stare tra la gente, ascoltare storie altrui, e mi entusiasmo anche per una bella giornata di sole. Guardo il cielo e ringrazio.
E allora trasmetto l’idea di quiete. Poi in realtà dentro sono piena di paure, soprattutto ora che sono mamma di 3 bambini piccoli. I miei figli sono il mio amore più grande. Il mio tutto. Di conseguenza sono fonte di gioia assoluta ma anche di preoccupazioni.
Una curiosità… po’ come nonna Anna mi capita talvolta di sognare eventi che si realizzano.
⁃ Esistono uno o più libri o scrittori che hanno avuto una grande influenza nella tua vita?
Ho iniziato a leggere da bambina. E non ho mai smesso, mi sembrava di astrarmi e vivere ogni volta esperienze elettrizzanti. Mi accade ancora adesso.
Da ragazzina ricordo che a Natale mia nonna mi regalava 50 mila lire e io entravo in libreria come se fossi in un negozio di cioccolato e mi guardavo intorno estasiata. Sceglievo con cura tutti i libri che potevo acquistare con quell’importo. Di sicuro i libri che da ragazza mi hanno maggiormente influenzata sono stati i classici, Deledda, le sorelle Bronte ( cime tempestose, Jane Eyre, Villette..etc..) e tutti i romanzi delle Austen. Ma attualmente la mia scrittrice preferita è senza dubbio Isabelle Allende, della quale ovviamente ho letto tutto. Amo anche molto i libri di Elena Ferrante e Donatella di Pietrantonio.
⁃ Per quanto riguarda la lettura quali generi preferisci leggere? E c’è un libro che ha lasciato il segno nella tua vita?
Non c’è un genere preciso. Sono curiosa e quindi leggo di tutto, maggiormente le saghe familiari, romanzi storici , gialli, thriller .
Di sicuro, il libro che ha lasciato il segno è la Casa degli spiriti. Ricordo perfettamente che dopo averlo letto decisi di provare a diventare una scrittrice professionista per riuscire a suscitare nelle persone le stesse emozioni che avevo provato io leggendolo.
Un altro libro più recente che ho nel cuore è l’Arminuta. Un testo di forte impatto emotivo scritto in modo semplice, diretto e incredibilmente efficace.
⁃ Quando e come ti sei avvicinata alla scrittura?
Da bambina scrivevo racconti con la macchina da scrivere di mio padre. Mi piaceva l’idea di inventare personaggi che potessero esprimere i mille stati d’animo che talvolta non sapevo come incanalare. La scrittura mi orientava e mi faceva compagnia. E’ vero ancora adesso. Anche se ora scrivere è diventata una vera esigenza.
⁃ Parlaci un po’ dell’idea e della nascita della tua pubblicazione.
Alleria nasce da un racconto di mia madre. Fin da bambina mi parlava spesso di sua nonna Anna, figlia di un marchese decaduto con una storia difficile. Quel racconto ha sviluppato in me il desiderio di regalarle una vita con dei risvolti più felici. Ma soprattutto Alleria nasce dal desiderio di raccontare Napoli, il folklore, i colori, la magia, la sua filosofia della pazienza.
Mi infastidiva che fosse sempre identificata come un luogo pericoloso e degradato. Napoli è anche molto altro. Ho provato a raccontarla con i miei occhi, attraverso la mia esperienza.

⁃ La tua è una storia che stimola la riflessione, cosa vorresti far arrivare o trasmettere a chi legge il tuo libro?
Per tutto il tempo del racconto ho provato a regalare al lettore delle lenti particolari, uno sguardo influenzato da una mentalità, una filosofia che qui tutto muove, per condurre il lettore tra le vie della città e ammaliarlo con le sue atmosfere magiche tra riti miti e leggende. Ecco con quelle lenti vorrei fosse in grado di sbirciare tra gli anfratti cogliendone l’essenza più autentica .
Ma l’intento principale che mi sono ripromessa scrivendolo è che il grigio e il nero con cui Napoli viene costantemente dipinta lasci spazio a tutte le molteplici sfumature di colori di cui è ricca affinchè il suo ricordo sia in grado di generare emozioni e tanta Alleria.
⁃ Hai trovato difficoltà durante la scrittura o nella fase di pubblicazione?
Durante la scrittura l’unica difficoltà è stata la mancanza di tempo. Cerco di trovare il tempo di notte perché durante il giorno tra il lavoro e tre figli è piuttosto complesso dedicarmi a questa mia passione. Per quanto riguarda la pubblicazione invece è stato complesso, si, come sempre per un esordiente non è semplice trovare un editore, tuttavia io sono una persona molto tenace e così alla fine sono riuscita a pubblicarlo.
⁃ Cosa si prova a vedere pubblicato un proprio libro?
Ho provato una grande gioia. Dico sempre che Alleria è un po’ il mio quarto figlio. Ma principalmente provo gioia nell’accorgermi che sta riscuotendo molti consensi. E sono profondamente colpita dalle recensioni positive di persone che non conosco che mi contattano per manifestarmi il proprio entusiasmo. Mi scrivono che hanno amato i personaggi e desiderano conoscere il seguito. Ecco a queste persone voglio dire grazie grazie grazie di cuore per l’energia positiva che mi trasmettono.
⁃ Hai altri progetti in vista? Magari un altro libro?
Alleria è una saga familiare, il primo di due volumi.
Il secondo volume l’ho già concluso. Mi sto occupando in autonomia dell’editing per sottoporlo a una casa editrice.
⁃ Ci sono dei consigli che vorresti dare a noi donne?
Mi viene in mente una frase di Hemingway citata anche nel libro “la vita spezza tutti solo alcuni diventano forti nei punti spezzati”, ecco credo sia la dote delle donne… spesso spezzate, frantumate dagli eventi, dalle circostanze, dalle responsabilità, ma sempre in grado di farne tesoro, di trovare il lato utile affinché ogni punto spezzato diventi monito, forza, tenacia di rialzarsi sempre e con sempre più grinta rinascere. Siamo acciaio, spesso il pilastro di intere famiglie anche se talvolta non ce ne rendiamo conto, ma vorrei dire alle donne di coltivare sempre le proprie passioni, bisogna conservare sempre il proprio personalissimo pensiero felice perché è questo il collante di ogni frattura, in grado di far emergere la nostra motivazione, esplodere la forza di cui siamo dotate, la tenacia che ci contraddistingue anche nei momenti più complicati della vita.
Per l’acquisto del libro di questa autrice, o per maggiori informazioni, potete trovare tutto quanto sui principali store del web e, nel mio articolo di qualche settimana fa, potete trovare trama e recensione.

Buona lettura!