Salvatore Claudio D’Ambrosio ha 35 anni.
“Marito, papà di tre splendidi bambini, consulente privato presso un importante gruppo bancario nazionale, figlio, adottato, nero (o marrone, a seconda della sensibilità dell’interlocutore). Bancario per professione, sognatore per vocazione.”

Ma ora conosciamolo meglio tramite questa breve intervista.
Riporto di seguito le sue risposte senza modifiche, tagli o aggiunte da me apportate.
⁃ Per iniziare, c’è qualcosa di te, del tuo carattere, delle tue passioni che ti piacerebbe condividere con noi?
Sicuramente la passione per la lettura. Prima di essere una persona che ha scritto un libro resto un amante dei libri. Poi l’amore per la musica, pur essendo stonato come una campana, e per i viaggi. Se potessi, viaggerei ogni mese.
⁃ Esistono uno o più libri o scrittori che hanno avuto una grande influenza nella tua vita?
Tutti i libri che ho letto di Palahniuk (Rabbia, Fight club, Cavie, Soffocare, Gang Bang, Tieni presente che…), e “Un’altra notte di cazzate in questo schifo di città” di Nick Flynn, nel quale si parla del rapporto padre- figlio. Questi due autori hanno avuto un imprinting forte sul mio modo di concepire la scrittura.
⁃ Per quanto riguarda la lettura c’è un libro che ha lasciato il segno nella tua vita?
“Non si muore tutte le mattine” di Vinicio Capossela. Il mio libro preferito. Mi ha lasciato l’idea che un buon libro può essere bello anche se non ha una narrazione precisa, con tutti i pezzi concatenati tra loro.
⁃ Quando e come ti sei avvicinata alla scrittura?
In verità sin da piccolo scrivevo. Avevo un blog quando ancora c’era MSN, ed ogni tanto scrivevo piccole cose. Non ho mai smesso di scrivere, ma lo facevo fondamentalmente per me.
⁃ Parlaci un po’ dell’idea e della nascita della tua pubblicazione.
L’idea è nata grazie alla mia psicoterapeuta, la dott.ssa Marinari, che mi ha sempre spinto verso lo scrivere, per mettere nero su bianco le mie emozioni. Da quello che doveva essere un diario di bordo di un periodo di salute complicato è diventato altro, qualcosa di molto più funzionale per me.
⁃ La tua biografia stimola la riflessione, cosa vorresti far arrivare o trasmettere a chi legge il tuo libro?
Un messaggio di speranza: per quanto la vita possa essere complicata, dolorosa, difficile da comprendere, varrà sempre la pena vivere.
⁃ Hai trovato difficoltà durante la scrittura o nella fase di pubblicazione?
Difficoltà durante la scrittura no, anche perché non ho scritto con la pretesa di pubblicare. Neanche durante la fase di pubblicazione ho avuto grossi problemi, anzi. La casa editrice mi ha aiutato, e non poco, anche in questo, assistendomi e dandomi i giusti consigli.
⁃ Scrivere la tua biografia ti ha aiutato, a livello personale, in qualche modo?
Mi ha aiutato molto perché ho scritto durante un periodo di totale riposo, per via di sintomi poi ricondotti alla sclerosi multipla. Mi è servito scrivere per esorcizzare le paure che avevo durante quei giorni, le visite continue, i dolori alla testa, le vertigini, le ansie.
⁃ Cosa si prova a vedere pubblicato un proprio libro?
Incredulità. Ancora adesso, quando vedo il mio libro in giro, o quando qualcuno mi dice di averlo letto, e di averlo anche apprezzato, mi sento incredulo. Mi dico sempre “nah, sarà un sogno”.
⁃ Hai in previsione altri progetti legati alla scrittura?
Ci sto provando, ma senza l’affanno o la pretesa di dover scrivere per forza. Se lo scrivere è ancora funzionale per me, se mi aiuta, se mi va bene, scriverò ancora volentieri, sennò va benissimo anche così.
⁃ Ci sono dei consigli che vorresti dare a chi ti sta leggendo?
Uno solo. Non vergognatevi mai di voi stessi. Io ho scritto questo libro, e mi sono quasi vergognato anche nel dirlo al mondo. Non fate il mio stesso errore vi prego.

Per l’acquisto del libro di questo autore o per maggiori informazioni, potete trovare tutto quanto sui principali store del web e, nel mio articolo di qualche giorno fa, potete trovare trama e recensione.
Buona lettura!