Andrea Santoni ha 26 anni, ha conseguito due lauree nel campo della comunicazione e dell’assetto costuitivo del management e della cultura dei media.
Ha scritto Girasoli Spezzati nel 2020 e questa è la sua prima pubblicazione.
Attualmente è un tecnico commerciale interno presso una multinazionale di materiale elettrico

Ma ora conosciamolo meglio tramite questa breve intervista.
Riporto di seguito le sue risposte senza modifiche, tagli o aggiunte da me apportate.
⁃ Per iniziare, c’è qualcosa di te, del tuo carattere, delle tue passioni o della tua vita che ti piacerebbe condividere con noi?
L’aspetto che amo più condividere è quello della spontaneità. Ho interesse particolare verso la convivialità, lo stare insieme a persone sconosciute e stringere i legami. Almeno una volta o due a settimana mi piace immergermi nella socialità. Dico questo perché è grazie a ciò se la mia scrittura fiorisce e arriva poi a completarsi in un romanzo intero come per esempio Girasoli Spezzati.
In solitudine si scrive, ma per creare serve vivere.
⁃ Esistono uno o più libri o scrittori che hanno avuto una grande influenza nella tua vita?
Potremmo stare a parlare per ore di libri segnanti e di scrittori che hanno “ammaliato” e che tutt’ora ammaliano la mia vita. Credo che per essere preciso, pulito e netto, posso fare tre nomi. Niccolò Ammaniti ed Elena Ferrante in Italia. Stephen King all’estero, ma non tanto per i suoi capolavori internazionali, tra mostri, vampiri, omicida. Porterò nel cuore e nella mente King per il manuale On Writing: Autobiografia di un mestiere. Una vera e propria enciclopedia per tutti coloro che desiderano scrivere per passione e chissà, magari un giorno, per professione. Una vera e propria Bibbia.
⁃ Per quanto riguarda la lettura quali generi preferisci leggere?
Credo che il genere ormai sia un vincolo che abbia superato qualche anno fa. Essendo stato uno studente universitario ho annullato completamente la barriera del genere letterario. Questo perché oscillavo tra saggi tecnici e scientifici a romanzi di formazione, thriller, horror, fantascienza. Se dovessi fare una scrematura tra questi, punterei l’ago della bilancia verso quello di formazione. Le storie incentrate sulla nostra società, le sue sfaccettature, vizi, virtù che circondano i protagonisti sono quelle che più segnano il mio percorso umanistico.
⁃ Quando e come è nata la tua passione per la scrittura?
Ogni passione nasce in fondo come gioco. La mia è nata proprio da quello e in seguito si è trasformata in esigenza. Dico sempre che quando non scrivo sono più brutto, antipatico, taciturno; insomma quando non creo ho tutti i difetti di questo mondo. Basta una nuova storia, una frase, un nuovo racconto e tutto il marcio sparisce. Un po’ come quando da bambino finivo i compiti e si tornava a giocare.

⁃ Com’è nata l’idea del tuo libro? Parlaci un po’ della nascita della tua pubblicazione.
Girasoli Spezzati è nato in uno dei miei consueti tragitti da pendolare. Erano gli anni in cui studiavo all’università. Osservare la socialità e tutte le sue correlazioni mi rendono un terreno fertile, capace di assorbire tante sfumature. Una volta pregno di tutta la negatività, positività, spunti e modelli quotidiani, si innescano fantasia e creatività da cui costruisco il tutto. In quel periodo frequentavo molto le stazioni, gli ambienti underground della città. Una sera mi capita di origliare in treno un racconto di un ex tossicodipendente a una signora. Quella storia mi segnò all’istante. Credo che lì nacque ufficialmente l’embrione del romanzo.
⁃ Quanto tempo è passato dall’idea del libro alla sua pubblicazione?
Scrivere un romanzo non è un’esperienza immediata e istantanea, come a volte può rivelarsi la stesura di una poesia o una canzone. Il romanzo è un percorso indecifrabile e pieno zeppo di controversie. Un giorno sei al 100% e scrivi tutto quello che hai in testa, quello seguente magari sei “sulla luna” o “all’inferno” e tutto si annulla, si rimpiccolisce. Questo per dirti che dalla prima stesura, alla definitiva pubblicazione sono passati ben due anni e mezzo. Esattamente marzo 2020, pieno lockdown, agosto 2023. Un bel viaggio che porto nel cuore e che spero presto di ripetere.
⁃ Parlaci un po’ del protagonista del tuo romanzo.
Il protagonista di Girasoli Spezzati è Vittorio Calicchia. Sembra banale dirlo, anche perché questo è il mio primo e unico romanzo fino ad ora, ma è una specie di fratello a cui sono indissolubilmente legato. Vittorio è la massima esemplificazione del ragazzo “pesce fuor d’acqua”. Soffre la società, la sente come un macigno pesante sulla sua testa. La sua unica colpa? Essere fragile. Pian piano quel lato gli si rivolterà contro e per Vittorio inizierà una rivoluzione avventata e priva di equilibrio. Vittorio incarna il ragazzo che di colpo passa ad essere adulto, quando fino al giorno prima era ancora bambino.
⁃ Il tuo libro tratta tematiche importanti, cosa vorresti che “arrivasse” a chi lo legge?
L’idea per cui è nato Girasoli Spezzati è scavare a fondo, sviscerando il tema della scelta. Scegliere non è mai banale, anzi forse per troppe persone lo è. Non si tratta di prendere la decisione di bere un caffè, piuttosto che una spremuta. Molte volte nella vita, soprattutto di noi giovani, questo aspetto è affrontato sotto gamba, con estrema superficialità. Scegliere è il primo passo verso la responsabilizzazione. Farlo con cautela è invece il salto verso la ricerca del proprio equilibrio e di chi ci sta vicino. Vittorio, i suoi familiari, i suoi amici e il suo amore Liliana saranno avventati e fuori fase. Le conseguenze saranno un ingranaggio malandato e fallato.
⁃ Hai in previsione di pubblicare altri libri? Stai attualmente scrivendo qualcosa?
Non vorrei mai e poi mai fermarmi qui. Il mio sogno più grande è di vivere di questo un giorno, magari in veneranda età, chissà, forse avrò il tempo totale per farlo con tutte le attenzioni del caso.
Ora mi godo il momento e la freschezza dell’età che ho, coltivando il progetto di scrittura sul mio profilo Instagram e plasmando la mia nuova creatura.
E bene sì, c’è un nuovo lavoro in cantiere, posso solo anticipare che è un thriller e che non vedo l’ora possa prendere vita propria, come fece al suo tempo Girasoli Spezzati.
⁃ Ci sono dei consigli che vorresti dare ad aspiranti scrittori/scrittrici? O a chi sta leggendo questa intervista?
Non ho alcun consiglio, solo tanta stima incondizionata verso chi tenta ogni giorno di esprimere il suo vissuto mettendosi in gioco con carta e penna. Non mi rivolgo solo agli autori stessi, ma anche ai lettori che sognano spesso ad occhi aperti. Autori e lettori sono il motore centrale di un sistema, che rende da secoli la letteratura un posto ricco di bellezza e valori.
A tutti posso dire di non smettere mai di provare e osare con la propria fantasia. Create e divertitevi. Questi sono gli strumenti principali, se voleste avvicinarvi alla scrittura o semplicemente alla letteratura.
⁃ C’è altro che vorresti aggiungere o di cui vorresti parlarci?
Non ho nulla da aggiungere, solo un messaggino.
Fate l’amore, tra le lenzuola, tra le pagine di un libro, tra quelle di un vostro quaderno privato. Ripudiate la chiusura, il bigottismo, il senso di vergogna e soprattutto l’odio. Non porteranno in nessun luogo interessante.
Per l’acquisto del libro di questo autore, o per maggiori informazioni, potete trovare tutto quanto sui principali store del web e, nel mio articolo di qualche giorno fa, potete trovare trama e recensione.
Buona lettura!